Direttore: Alessandro Plateroti

Con l’ultima conferenza stampa il premier Mario Draghi e il Ministro Speranza hanno annunciato l’inizio di una graduale riapertura. Si inizierà con le scuole, per passare a ristoranti, teatri e cinema, ma nel pieno rispetto delle regole.

Secondo quanto affermato dal Premier Draghi e dal Ministro Speranza, il 26 aprile sarà la data di inizio della graduale riapertura. La parola d’ordine però rimane procedere per gradi. Infatti secondo il premier e lo stesso ministro della Salute, questa decisione non rappresenta un liberi tutti. Al contrario continuare ad attenersi alle regole è fondamentale, soprattutto per evitare di tornare indietro e aggravare di nuovo la situazione. In ogni caso dopo gli istituti scolastici, che riapriranno in zona gialla e arancione, si passerà a stadi, piscine all’aperto e concerti. Restano delle limitazioni per quanto riguarda la capienza, che rimane fissa a mille persone, mentre saranno previste delle modifiche per gli spostamenti, con l’introduzione di un pass simile a quello adottato in Europa. La decisione presa dal Governo Draghi quindi si basa sull’idea che rispettando i protocolli, non solo è possibile una riapertura, ma anche scongiurare il rischio di una nuova ondata i contagi. Perciò vediamo in dettaglio cosa cambierà dal 26 aprile e come il Governo gestirà le riaperture.

Governo Draghi: il motivo della riapertura

Nonostante diversi esponenti politici abbiano sollevato polemiche, in particolare sulla sicurezza di mezzi pubblici e scuole, il piano per la riapertura del 26 aprile ha preso forma. Ma quali sono i motivi di questa decisione? La spiegazione è stata data dal Ministro Speranza proprio durante il suo intervento al fianco del premier Draghi. In primo luogo la scelta di riaprire si è orientata verso quei servizi che si possono svolgere anche all’aperto, dato che in questi luoghi il contagio avviene con più difficoltà. Questo principio verrà applicato alla ristorazione e accompagnerà tutto il periodo di transizione. Inoltre, visto l’andamento del piano vaccinale e che l’obiettivo di vaccinazione è raggiungibile entro l’autunno, l’auspicio del Governo è di programmare altre riaperture.

Governo e riapertura: la situazione delle scuole

Il punto forse più importante della conferenza di Draghi e Speranza è sicuramente la riapertura della scuola. Infatti dal 26 aprile tutti gli istituti scolastici, che siano in zona gialla o arancione, potranno nuovamente accogliere gli studenti. Si stima che a tornare in classe per l’ultimo mese di scuola saranno circa 8 milioni di alunni italiani e saranno superate le disposizioni del vecchio decreto, valido fino al 30 aprile. Secondo quanto stabilito in precedenza dovevano essere in presenza solo scuola dell’infanzia, primaria e prima media. Mentre 2^ e 3^ media erano in presenza in zona gialla e arancione, e avrebbero impiegato la didattica a distanza in zona rossa. Stesso discorso per tutti gli anni di superiori.

studenti e insegnate a scuola
Fonte foto: https://www.pexels.com/it-it/foto/uomo-in-camicia-bianca-e-pantaloni-neri-in-piedi-accanto-a-donna-in-camicia-bianca-a-maniche-lunghe-5212648/

Tuttavia con il lavoro avviato nelle settimane passate, la riapertura della scuola è una logica conseguenza capace di dare un senso di normalità e di ripresa. Dopotutto la scuola rappresenta anche un presidio nella lotta alla pandemia e fermare la DAD non può che essere un segnale positivo. Rispetto alla riapertura della scuola voluta dal Governo però si dicono critici molti governatori locali, che sperano in un carico di responsabilità condiviso e interamente affidato agli enti locali.

Governo e riapertura: ristoranti, cinema e teatri

Un altro grande passo avanti per la riapertura voluta dal Governo è sicuramente quello relativo a ristoranti, cinema e teatri. Questi settori, tra più colpiti dalle chiusure dovute alla pandemia, potranno finalmente ripartire. In particolare i ristoranti rimarranno aperti anche la sera, purché siano dotati di tavoli esterni e possano quindi fornire servizio all’aperto. Inoltre, sempre dal 26 aprile, riapriranno i battenti anche cinema e teatri e anche in questo caso sarà fondamentale la possibilità di avvalersi di spazi esterni. Questo perché saranno consentiti spettacoli solo all’aperto, mentre al chiuso dovrebbero essere imposti dei limiti su capienza delle sale e regolamenti anti-Covid.

Novità per sport di contatto e stadi

Il piano di progressiva e graduale riapertura portato avanti dal Governo si arricchisce anche di uno schema redatto dal dipartimento dello Sport. Secondo quanto riportato nel documento, sarebbe al vaglio la possibilità di far ripartire anche gli sport di contatto. La data indicata dai ministri è sempre quella dal 26 aprile e interesserà in prima battuta le regioni in zona gialla. Alo stesso modo nelle aree con minor rischio di contagio il pubblico potrà recarsi allo stadio, ma anche qui sono state previste delle regole. Infatti negli impianti all’aperto potranno accedere 1.000 persone, mentre per gli stadi al chiuso il limite scende a 500. Le regole sopra riportate valgono per tutte le manifestazioni sportive agonistiche e di riconosciuto interesse nazionale.

Governo e riaperture: spiagge, piscine e fiere

Se la data del 26 aprile segnerà anche la ripartenza per gli sport all’aperto, si dovrà aspettare ancor un po’ per spiagge, piscine e fiere. Infatti si potrà fare ritorno ai lidi dal 15 maggio e, sempre dalla stessa data, libero accesso alle piscine purché siano all’aperto. Discorso diverso per le palestre, che potranno accogliere nuovamente gli sportivi solo dal 1° giugno. Per quanto riguarda l’organizzazione di fiere e sagre, il Governo e il Ministro Speranza sono concordi nel dire che queste attività potranno riprendere dal 1° luglio.

Governo e riaperture: mobilità regionale e pass

Il programma di progressivi allentamenti e riaperture predisposto dal Governo Draghi comprende anche la ripresa della mobilità tra regioni, prevista per il 17 maggio. A questo proposito si è fatta strada l’idea del pass per permettere gli spostamenti tra zone di colore diverso. Si tratta di un certificato, molto probabilmente disegnato sul modello del green pass europeo o del passaporto vaccinale, che indicherà informazioni quali l’avvenuta vaccinazione o aver contratto il Covid ed essere guariti. È al vaglio anche la possibilità di inserire una voce relativa all’effettuazione del tampone nei due giorni precedenti allo spostamento. In ogni caso, anche se i tempi di lavorazione non sono stati fissati dal Governo, l’ipotesi del pass sottolinea come anche l’esecutivo spinga per una ripartenza in totale sicurezza.

Fonte foto di copertina: https://www.pexels.com/it-it/foto/uomo-in-camicia-bianca-e-pantaloni-neri-in-piedi-accanto-a-donna-in-camicia-bianca-a-maniche-lunghe-5212648/

Riproduzione riservata © 2024 - EFO

ultimo aggiornamento: 21-04-2021


Flotta aziendale, la gestione è digitale con CartissimaQ8

Brexit e finanza, il mondo dei professionisti finanziari si sposta verso l’Europa